Ho lasciato sedimentare a lungo le emozioni prima di scrivere questo post per raccontare "Un mese per gli alberi".
Un
mese intero dedicato agli alberi... ci pensavo da tempo. Perché non basta
festeggiarli un giorno, magari anche piantandone qualcuno, e poi lasciare che
per il resto dell’anno nessuno ci pensi.
Già,
ma un mese intero... roba da far tremare i polsi! Come lo riempi un mese di
iniziative, per tenere alta l’attenzione sugli alberi, su quello che sono,
sull’importanza crescente che hanno per noi umani e per la nostra vita...?
E
poi invece è andata. Quando ho accennato l’idea a Isabella Marino -mia amica e
vicepresidente dell’Associazione Gli alberi e noi, nonché valente giornalista-
la sua risposta è stata semplice: “Sì. Facciamolo”. Senza un attimo di
esitazione. Ci aveva pensato anche lei e aspettava solo un po’ di
incoraggiamento.
Di
qui a coinvolgere prima la nostra associazione e poi le altre, è stato un
attimo. E le idee si sono infilate una dietro l’altra come una collana che
aspettava solo di essere composta. Istituzioni pubbliche e private, semplici
cittadini pronti a dare una mano. Il programma ha preso forma in meno di un
mese. Giusto in tempo perché novembre era alle porte e bisognava iniziare.
Perché non puoi scegliere un mese qualunque per esortare la gente a piantare
alberi e a prendersene cura. Novembre e dicembre sono i mesi migliori se vuoi piantare
un albero, le piogge lo aiuteranno a radicare e in primavera, alla ripresa vegetativa, si sarà già ambientato nella sua nuova casa. Perché gli alberi, si sa, sono sedentari.
Abbiamo dato il via il 13 novembre... e
sono subito cominciati anche le difficoltà, gli
ostacoli, gli imprevisti più strani. E ogni volta c’era qualcuno o qualcosa che
aiutava, risolveva, sosteneva. Così si sono inanellate iniziative culturali e
di volontariato, e siamo arrivati alla fine del percorso, e ancora non ci credo.
Bellissimi
gli incontri alla Biblioteca Antoniana di Ischia, sia quello sul verde
dell’isola verde con Giuseppe Sollino e Franco Mattera, agronomi e profondi conoscitori dell'ambiente isolano; sia quello sugli alberi
in città con Alessandra Vinciguerra, che dirige i bellissimi Giardini La Mortella ma è anche un'arboricultrice a tutto tondo, di grande esperienza e competenza.
Bello oltre ogni dire quello con Pietro Maroè,
arbonauta e autore di due bellissimi libri: La timidezza delle chiome e
L’azzurro infinito degli alberi. Pietro cura gli alberi salendoci sopra,
arrampicandosi fino ad altezze incredibili per risanare o proteggere giganti verdi preziosi senza danneggiarli, potandoli con criterio e
rispetto, e ci ha raccontato quale mondo straordinario e affascinante sia un
albero. Ha viaggiato più di dodici ore ripartendo il giorno dopo, per regalarci un momento di arricchimento culturale, tecnico ma anche emotivo, straordinario.
Ma
ci sono stati anche momenti più fattivi e pratici, come la pulizia del bosco
del Cretaio con i ragazzi di PlasticLess, dove abbiamo raccolto un bel po' di robaccia da uno dei luoghi più belli e verdi dell'isola.
Con Giuseppe Sollino e Isabella Marino, in un pomeriggio brumoso che sembrava uscito da una leggenda nordica, abbiamo invece scoperto quanto sia magica la Pineta Mirtina, un piccolo parco urbano che racchiude una serie di miracoli e un habitat unico che ne fa un SIC (sito di Interesse Comunitario dell'Unione Europea), dove vivono i rari e protetti Rospi smeraldini e dove si legge nelle rocce e nelle piante la storia di come, su un'arida colata lavica, sia rifiorita la vita.
Stefano Sergio Dati, insegnante
autore di Voci tra gli alberi ci ha raccontato l'esperienza di uno straordinario laboratorio didattico dove si fa scuola sugli alberi, e ci ha suggerito alcune riflessioni sulla convivenza con queste straordinarie creature, sul fatto che siano gli alberi, e non gli edifici, la vera struttura portante delle città, che non potrebbero esistere senza vegetazione.
Il filosofo Giuseppe D’Acunto nel suo intervento “Fratello albero” ci ha esortati ad abbracciare, materialmente e metaforicamente, gli alberi, imparando prima a "pensarci" come loro amici, e poi a passare dal pensiero all'azione piantandoli e prendendocene cura.
Piantare alberi era, in effetti, il punto d'arrivo di tutta l'iniziativa, previsto fin dall'inizio, ma anche qui mille imprevisti: il Comune, che avrebbe dovuto fornire le piante, ha difficoltà a farle arrivare. Ha solo qualche leccio, ma negli ultimi mesi di lecci ne sono stati piantati fin troppi e noi vorremmo un po' di biodiversità. I nostri soci si sguinzagliano per i vivai in cerca di una soluzione. Ne troviamo uno che ci offre a un ottimo prezzo delle querce (Quercus robur). Ne compriamo dieci. Scegliamo come luogo la Pineta degli Atleti, dove la Toumeyella ha ucciso molti pini aprendo dei vuoti che per ora non possono essere riempiti con altri pini perché la malattia li ucciderebbe subito. Le piantiamo nel corso di una bella festa a cui partecipano i bambini piccolissimi della ludoteca adiacente alla pineta. Saranno loro, crescendo, a vedere i baby-alberi diventare grandi e forti.
E' stata dura. Non avevamo risorse, tranne i pochi euro del tesseramento e la generosità dei soci de Gli alberi e noi e di Legambiente Ischia, che ha condiviso con noi le spese per i viaggi dei relatori, per l'acquisto degli alberi, per altre piccole cose. Abbiamo potuto contare sull'ospitalità dell'antica e prestigiosa Biblioteca Comunale Antoniana e sull'attivismo della sua Direttrice. Abbiamo trovato un vivaista disponibile e intelligente che ci ha offerto le piante a prezzo di costo.
“Un mese per gli alberi”, grazie anche a loro, è una realtà, e gli effetti cominciano a vedersi nella
diversa attenzione che i cittadini prestano alle questioni riguardanti gli
alberi e il verde pubblico, nella levata
di scudi contro le recenti capitozzature, nelle domande che la gente inizia a
porsi. Contemporaneamente ci siamo resi conto che un mese non basta, che bisogna tenere costantemente alta l'attenzione se vogliamo sperare in un cambiamento. Ci daremo da fare ancora. Nel frattempo... Abbiamo gettato un seme, qualcosa crescerà.